L’arca argentea

 

Il mattino del primo luglio, secondo un programma ormai tradizionale, nella cornice dei ceri imponenti offerti dai Sestieri e nella “ricchezza” dei fiori più belli, viene composto in Basilica il gruppo argenteo della Vergine di Montallegro dando inizio ufficiale alle festività Patronali, mentre il fragore delle salve di  mortaletti e fuochi pirotecnici, con lo squillare delle campane, accompagnano le prime invocazioni alla nostra Madonna.

 Fu l’arciprete Gerolamo Merello ed i Massari della Parrocchia, che commissionavano il 17 ottobre 1698 all’argentiere felice Parrata una “cassa” recante su di un piedistallo una fedele riproduzione del Quadretto dela Madonna, circondata dalle immagini di N.S. del Rosario, dei Santi Gervasio e Protasio, San Biagio e San Erasmo. Per l’opera vennero impiegate oltre 350 once d’argento per una spesa di 1.750 lire genovesi. Dopo circa ottant’ anni i massari vollero migliorare questa prima Arca della Madonna e si rivolsero all’argentiere Luigi vitale, pattuendo il 22 marzo 1779 , l’esecuzione d’una composizione artistica che ponesse l’icona della Vergine, circondata da angeli sorreggenti la corona soprastante, su di una rupe occupata dalla statua della Madonna e da quella del colono Giovanni Chichizola , testimone dell’ Apparizione. Occorsero oltre 22 libbre d’argento fino, del costo di lire due e soldi quindici per oncia.
 
Allo stesso vitale, tre anni dopo, fu commissionato il rifacimento della base dell’Arca, sempre in argento, con lo stemma del nostro Comune, per l’importo di lire 7.224, fronteggiato anche grazie al contributo di Anna Maria Bardi di lire 1.226.Gli avvenimenti storici legati a Napoleone, portarono sulla scena Rapallese il Commissario del Governo Provvisorio Giuseppe Avanzino, il quale, in forza della legge del 5 aprile 1798 della Repubblica Ligure, per la requisizione degli ori e preziosi delle chiese, mette gli occhi anche sull’ Arca della Madonna di Montallegro. I Rapallesi reagiscono vivacemente e aprendo una sottoscrizione pubblica riscattano per lire 4.126 la “cassa” sulla quale il nuovo regime impone di cancellare lo stemma del Comune, sostituito allora dal monogramma di Maria.
 Circa cinquant’ anni dopo, il popolo Rapallese preservato dal colera che imperversava sino alle porte, in segno di gratitudine verso la sua celeste Patrona, volle ulteriormente abbellire l’Arca processionale. Il 2 dicembre 1838 fu steso il contratto con Francesco Maria Canepa per la ricopertura in argento dei nuovi componenti, salvaguardando con cura gli elementi realizzati in precedenza. Il costo finale ammontò a lire 20.097 e per il finanziamento vennero scelti degli incaricati per la raccolta di grano, fichi secchi, olio e altri prodotti delle Cappelle di Cerisola, San Bartolomeo, Seglio, Costaguta e Cappelletta

 

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